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Sandratrave...

50, male

  abitudinario

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Puttana per una sera ( Travesta In attesa di Vostri commenti)

from Sandratravestavacca on 02/12/2015 09:57 AM

 PUTTANA PER UNA SERA
zona_industriale_1.jpg

Ci avevano già provato a portarmi a battere, anche il mio primo uomo ma allora ero giovanissima e non me la sentivo, ero impaurita ed inesperta. Lui mi ha insegnato a diventare una donna, a vestirmi, truccarmi e tutto sul sesso anche se ero una ragazzina. E' stata una bella storia, durata anni, e spesso mi ha fatto incontrare anche qualche suo amico ma di andare per strada non me la sentivo anche se me lo chiedeva con insistenza. C'è voluto qualche anno e una circostanza casuale per mettermi "sulla strada".
Una sera dovevo incontrare un uomo, maturo, in Toscana. Lui mi dette appuntamento in zona di una citta toscana, non ricordo bene il luogo preciso, in auto. Mi disse che conosceva bene i luoghi e sapeva dove portarmi. " mettiti carina e a culetto nudo " mi scrisse ed io obbedii. Calze velate, guepiere nera, sandali con tacco e una camicetta, parrucca mora e trucco adatto. Salii sulla sua auto e mi mise subito la mano sulle cosce, " sei molto carina.." e toccandolo sentivo che gli piacevo. Dopo qualche km prese una strada sterrata che era stranamente molto frequentata dalle auto e quando vidi le prime "ragazze" che aspettavano capii che era un luogo dove si prostituivano sorelline come me. Mentre lui mi guidava vidi alcune ragazze, forse 5 o 6, molto provocanti, ai lati della strada, quando gli chiesi spiegazioni lui mi disse di non preoccuparmi e continuò a guidare fino ad una specie di spiazzo dove erano ferme altre auto.

" qui non ci romperà le scatole nessuno" disse mentre abbassava i seggiolini dell'auto. Si spogliò e cominciai a usare la bocca, era già pronto e poco dopo mi mise distesa a pecorina sul lato guidatore e iniziò a scoparmi. Era esperto, lo capivo da come si muoveva, da come mi prendeva. Per non sporcare l'auto pretese di venirmi in bocca ed io obbedii, senza ingoiare. Mentre si rivestiva ed io mi risistemavo mi disse che lui era spesso in quella zona e gli chiesi, scherzando, se potevo "passeggiare " anche io. "Certo!" mi disse. " se mi aiuti lo faccio" risposi. Non potevo farlo da sola, ero a piedi e non conoscevo la zona o le regole. " non preoccuparti, ti insegno io" mi rassicurò, " ti controllo da lontano, qui è un posto dove battono le sorelline come te, stai tranquilla". Ero indecisa ma alla fine presi coraggio e dissi che volevo provare, ero lontano da casa ed ero eccitata dall'idea. " tu chiedi 20 euro per un pompino e 40 per il culo, mi raccomando il preservativo e se vedi tipi strani lascia perdere" mi disse. Scegliemmo un posto dove non c'erano altre ragazze, non volevo rovinare la piazza aqualcuna che lo faceva per lavoro, controllai trucco ed abbigliamento e scesi dalla macchina e lui partì. Rimasi da sola, timorosa ma decisa a provare. Vidi che lui si fermò più avanti e spense le luci dell'auto e la cosa mi rese più decisa e sicura. Cominciai ad immaginare come sarebbe stato, come dovevo scopare, cosa dovevo fare e come mi dovevo comportare, Passò poco tempo ed ecco una macchina, vedevo i fari fermarsi e ripartire in lontananza. Quando arrivò vicina alzò i fari abbaglianti per un attimo e si fermò, io ero di spalle, con la minigonna che lasciava intravvedere le cosce e le calze da reggicalze mentre dovevo sollevare i tacchi dei sandali per non affondare nel terreno. Sculettavo per mettere in mostra la "merce" e lo vedevo che mi guardava. L'auto ripartì, ma ne arrivarono altre e tutti si soffermavano per studiarmi e qualcunò cominciò a chiedermi "quanto?". Io mi feci coraggio e parlai. " sali !" disse un uomo, sui 50, con una Passat nera. Mi portò nello spiazzo che conoscevo già e non si accontentò della bocca e mi scopò. Ricordo benissimo che mentre mi rivestivo mi sentìì una vera zoccola anche perchè mi ero data veramente da fare e lui era molto soddisfatto, " non ti avevo mai visto qui, ma quando torno se ci sei voglio riscoparti"

Quella sera tornai nello spiazzo altre 4 volte, ricordo tra gli altri un vecchietto con una Panda con un cazzo stupendo ed un signore che voleva anche il mio cazzetto ma rimase deluso in quanto io sono solo passiva e dovette accontentarsi. Mi meravigliai di me, mi sentivo a mio agio, sembrava che lo avessi sempre fatto, ero spigliata, disinibita e saltavo da una macchina all'altra, da un cazzo all'altro con estrema facilità. Si fermavano gli uomini ed io mi facevo frugare dalle loro mani, guardare, apprezzare.
Quando si fece tardi mi feci riaccompagnare all'auto dal mio uomo ed ero felicissima, ero finalmente una vera puttana.

Reply Edited on 02/12/2015 09:58 AM.

Sandratrave...

50, male

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Noi Travesta Racconti ( Nella cabina di un TIR)

from Sandratravestavacca on 02/04/2015 09:34 AM

NELLA CABINA DI UN TIR

"La stringe tra le ginocchia e finalmente si masturba e le sborra sulla pancia..." Sandra parcheggia sul bordo della strada. Nella notte un motociclista guardone si accosta e sbircia dal finestrino le gambe di Sandra, poi passa ad altro.

Sandra esce dall 'auto e si avvia camminando lentamente sul marciapiede verso l'incrocio. Un grande Tir bianco rallenta bruscamente e accosta.
Sandra cammina piano al suo fianco, dalla cabina si sporge un faccione brizzolato.
"Quanto vuoi?"
"Nulla, lo faccio per divertirmi."
Il camionista la invita a salire. Sandra apre il portellone e s'arrampica, sugli scalini ripidissimi l'abitino corto risale su e le scopre il triangolo nero delle mutandine. In un attimo è seduta, si rassetta la gonna, chiude il portello e ripartono.

Lui è un omaccione enorme, tre volte più grande di lei, "Ma sa che se' proprio figa...", sembra un orso felice, felice della preda conquistata.
Il camionista parcheggia cento metri più in là, accosta le tendine sul parabrezza e ai lati "Mo vedi che stamo tranquilli...", la cabina diventa una vera alcova.
"Come te chiami?"
"Sandra"
"Io Emilio, voglio che te metti nuda.."
Lei si toglie la giacca, poi si sfila lentamente il tanga nero. Il nastro si stacca dal solco delle natiche, il suo sesso rasato sboccia fuori in erezione per un attimo dall'orlo della minigonna bianca. Lui la guarda con grande attenzione. Poi Sandra passa sulla testa la spallina girocollo dell' abito e lo fa scendere lungo i fianchi giù giù fino alle caviglie.

Lui le si avvicina, le slaccia il reggiseno.
"Guarda che non ho seno..."
"Meio, me piace de più"
Sandra vorrebbe tenersi le scarpe coi tacchi alti, ma lui è perentorio, Sandra si toglie le scarpe coi tacchi alti.
Ora Sandra è completamente nuda, indossa solo una sottile catenella intorno ai fianchi, un bracciale alla caviglia destra, trucco rossetto e lo smalto rosso alle unghie dei piedi.
Lui si spoglia, è grosso e col pelo brizzolato, le chiede di salire dietro, sulla cuccetta, lei si gira verso di lui e si arrampica tra i due sedili, costretta a scosciarsi, a esporsi, così, il suo sesso vicinissimo agli occhi di lui che si beve ogni centimetro della sua pelle. Sandra si sente nuda fuori e dentro, perduta, smarrita, eccitatissima.
Emilio la segue in un attimo sulla cuccetta e si inginocchia ai suoi piedi.

"Sdraiate" le ordina. Lei obbedisce, lui le allarga le ginocchia e le si rovescia subito addosso, strisciando sul suo corpo. Sandra sente l'attrito dei peli che le risale sulla pancia e sul petto, una lingua perentoria che le s'infila in bocca, la testa del sesso di Emilio tra le cosce che fruga alla ricerca dell'ano. . lei mugola, lui è enorme, pesantissimo, una montagna. Emilio si ritrae come un'onda, le prende il sesso in bocca, Lei lo tira per i capelli, sente che sta per andare in orgasmo. Lui risale, le afferra le gambe e le spinge sopra le sue spalle, Sandra allunga un braccio e gli accarezza i testicoli da toro, gli afferra la radice del pene, lo accompagna verso il suo bersaglio che è contratto dalla paura.
Lui cerca di penetrarla schiacciando ancor di più col petto e la pancia sul retro delle coscie, lei geme, Emilio si ritrae, la osserva una frazione di secondo, torna alla carica, le spalanca le cosce, afferra le natiche per allargare il buchino, Sandra sente le sue mani forti, il suo sesso caldo, lui la penetra di nuovo, spinge, spinge fino in fondo e si ferma tenendola inchiodata al suo cazzo.
"Madonna come c'hai la figa stretta"
Emilio si ritrae ancora, il cazzo scivola fuori, Lei sussulta; ora le afferra i polsi e glieli solleva in alto sopra la testa, mentre si avvicina a cavalcioni e le infila il cazzo in bocca, ancora spinge in fondo e il cazzo s'ingigantisce mentre spinge, gli piace così, entrare, spingere in fondo, sentire il cazzo che diventa grosso, uscire, cambiare posizione, rientrare.
Quando le libera la bocca Sandra gli afferra il pene e i testicoli, lui la sgrida
"Nun me toccà, hai capito? Se me tocchi vengo.. Nun me toccà..sennò..." Ringhia rabbioso, l'indice teso e minaccioso. Sandra molla subito la presa.
Ora le afferra le caviglie, le solleva in alto, le divarica le gambe sollevate, la penetra di nuovo e spinge di nuovo il sesso dentro di lei. Lei è completamente immobilizzata, è schiacciata dal peso, in balia dei capricci di Emilio, posseduta. Un lungo e inarrestabile tremito le corre sulle gambe divaricate.
"Me piace che tremi"
Virginia chiude gli occhi come una vittima sacrificale in attesa del colpo di grazia.

"Apri gli occhi, te voglio vede negli occhi mentre te trombo sto bel culo"
Sandra apre gli occhi, lui si china, le rannicchia le gambe contro il petto, la bacia nella bocca mentre le penetra ancora l'ano esposto, dilatato, palpitante, caldo e senza più difese.
Finalmente comincia a muoversi, ritmicamente, le anche possenti che vanno e vengono, il cazzo che s'indurisce, una montagna che frana su una piccola galleria nera,
"Te piace che te pompo troia?"
Sandra mugola, geme, ansima imprigionata,

Emilio si ritrae ancora, la afferra e fa voltare:
"A pecorina ora"
Spinge con le manone la vita di Sandra e la schiaccia col petto sulla cuccetta, la schiena di lei è arcuata come una gatta in calore, le natiche protese, le gambe larghe, lui la colpisce come una fionda, le afferra il sesso e comincia a masturbarla mentre la scopa nel culo.

"Non mi venire dentro eh?"
Emilio si ritrae e la fa sdraiare a pancia in su. La stringe tra le ginocchia e finalmente si masturba e le sborra sulla pancia.

Sfinita, sfatta.
Finalmente libera.
Scende in strada, al fresco, si fuma una sigaretta. Si rassetta la gonna e si dirige verso la sua auto.
Subito un altro uomo si ferma e l'affianca con la macchina
"Ciao"
"Ciao"
"Senti, che cosa.. io sono sfinita stasera"
"Per forza, è un'ora che sei dentro lì.."
"Ma ti piaccio così tanto?.."
"Eh sì.. mi piacerebbe.. toccarti quello che hai li sotto.."

Eh ma cos'è? perchè gli uomini si eccitano alla vicinanza con una Travesta che ha appena scopato con un altro uomo?

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